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14 Ottobre 2020Il Nobel 2020 per la letteratura a Louise Glück
Assegnato in questi giorni il premio Nobel della letteratura 2020: ma chi è Louise Glück?
Poetessa americana, di origini ebraico-ungheresi, Louise Glück nasce nel 1943 e vive in Massachusetts; docente di inglese alla Yale University.
Pubblica la sua prima raccolta di poesie nel 1968 con il titolo Firstborn, opera inedita in Italia, è autrice di dodici raccolte di poesie e vari saggi sulla poesia.
Durante la sua carriera è vincitrice di alcuni premi letterari tra cui il Pulitzer nel 1993 (grazie alla raccolta L’Iris selvatico) e il National Book Award nel 2014, nel 2003 è stata insignita del titolo di poeta laureata.
Nobel per la letteratura 2020 a Louise Glück
Al centro della sua opera troviamo temi legati all’infanzia e alla vita familiare, con particolare riferimento al rapporto coni genitori e il fratello, fondamentale è l’ esperienza dell’anoressia, vissuta in età adolescenziale e fondamentale sia per una crescita all’interno dell’ambito familiare e socioprofessionale, ma trovano ampio spazio anche i miti e i motivi classici. Nelle sue poesie affronta le illusioni del sé. Glück cerca l’universale, e in questo si ispira ai miti e ai motivi classici, presenti nella maggior parte delle sue opere: le voci di Didone ed Euridice, gli abbandonati, i puniti, si possono considerare come delle maschere di un sé in trasformazione,sia a livello personale che universale.
Autobiografia e mito classico sono temi dominanti; per il suo stile è stata spesso accostata a Emily Dickinson. Critici e studiosi identificano alcuni temi fondamentali nella poetica di Louise Glück: il trauma, espresso con componimenti sui tentativi di guarigione e ripresa, la morte, la perdita, il rifiuto, il fallimento delle relazioni; il desiderio e la natura. A livello metrico, caratterisitca dell’autrice è l’enjambement, la pausa ritmica che, con la continuazione di una frase al verso successivo, annulla la classica pausa di fine verso, raramente usa la rima nei propri versi.
Sedicesima donna a vincere il Premio Nobel per la letteratura, viene definita dall’Accademia Svedese come un’autrice giocosa e al contempo di intelligenza austera, con un raffinato senso compositivo.
“La sua inconfondibile voce poetica, che con austera bellezza rende l’esistenza individuale esperienza universale” sono le parole rese pubbliche dall’Accademia Svedese per celebrare la vittoria della poetessa.

Le uniche opere edite in Italia sono la raccolta del 1992 “l’Iris selvatico” e la raccolta del 2006 “Averno” e chissà se con questa vittoria, il panorama editoriale italiano non si dedicherà un po’ di più a questa poetessa che in cinquanta anni di carriera è stata in grado di rendere materia viva la propria vita, mettendola in versi.
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