L’editoria dopo il lockdown: cos’è cambiato?
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La velocità del lavoro al computer viene dopo, ma nulla supera il rumore della stampante quando sforna la prima bozza su cui lavorare. È il momento in cui, in qualche modo, il libro nasce davvero. La letteratura è una passione antica di secoli, ma il settore dell’editoria è un lavoro in continua crescita e sviluppo. I mestieri dell’editoria, per questo, sono sempre in aggiornamento, soprattutto grazie alla tecnologia.
Lavorare in editoria: i mestieri tradizionali
Se l’idea è la nascita di un libro, la sua crescita avviene su una scrivania, con un pennarello rosso e la prima correzione di bozze. Tra i mestieri dell’editoria, i più tradizionali sono quelli che lavorano alla scrivania di una redazione, seguendo un libro in tutte le sue fasi e vedendone la sua evoluzione fino al VISTO SI STAMPI.
Tra i mestieri dell’editoria, il ruolo dell’editore è sicuramente il più importante in quanto a lui spetta la scelta e la valutazione dei titoli da pubblicare. Un buon editore deve possedere non solo un bagaglio culturale ampio e una sensibilità letteraria ma deve anche conoscere bene le regole del mercato editoriale, per fare le scelte migliori.

Al fianco dell’editore la figura del redattore editoriale gestisce il percorso che ogni libro fa all’interno di una redazione. Tra i mestieri dell’editoria, quello del redattore funge anche da mediatore tra l’editore e l’autore, con l’obiettivo di seguire tutte le fasi di redazione, persino quelle che riguardano l’impaginazione e la grafica.
Ma nulla sarebbe possibile senza il correttore di bozze: la figura professionale che si occupa del controllo e la verifica dei testi, sulla base di errori e incongruenze. La correzione di bozze è il primo passo per rendere un manoscritto un libro tutti gli effetti. È la caccia all’errore: i refusi, quelli di battitura, la punteggiatura e quelli che nascono dopo… persino correggendone altri. E spuntano fuori fino al “terzo giro di bozze”, quando il redattore era convinto di averli scoperti tutti.
Tra i mestieri dell’editoria, questi sono sicuramente i più significativi che operano per consegnare e arrivare a una versione definitiva del libro che sia il più perfetta possibile. Molto spesso si assegna al redattore che si occupa delle bozze il carattere della precisione, e non è mica poi sbagliato. Non basta conoscere benissimo la lingua italiana per essere un bravo correttore di bozze. E non basta avere una cultura letteraria per essere un bravo editore. La precisione, l’intuizione, la dinamicità e l’esperienza sono le armi con cui si porta a termine un ottimo lavoro editoriale.

Le nuove figure del settore editoriale
Con lo sviluppo della tecnologia anche l’editoria ha visto nascere nuovi mestieri, che hanno in qualche modo rinnovato il settore. Oggi ogni redattore editoriale è importante che sia anche un redattore elettronico, capace quindi di usare i sistemi informatici con cui lavorare al libro. Tra questi, l’utilizzo di fogli elettronici e HTML e la possibilità di saper manovrare l’online e l’offline, sono diventate prerogative imprescindibili anche in settori tradizionali come l’editoria.
Oltre il lavoro redazionale avanzato al digitale, anche il bisogno di approdare direttamente sul web crea la figura in editoria del Web writer: l’autore che pubblicherà contenuto sui siti web. La scrittura online segue regole differenti, in quanto diversa è la domanda del lettore mediatico rispetto al cartaceo. E per questo anche la figura del copywriter oggi rientra tra i nuovi mestieri dell’editoria: il professionista che si occupa di una scrittura pubblicitaria, spesso affiancata a quella del grafico.
Il grafico è un mestiere che in editoria rientra tra quelli tradizionali, che dall’inizio fa parte della redazione di una casa editrice, ma oggi ha nuove opportunità e nuovi strumenti con cui operare.
I mestieri dell’editoria sono una realtà salda e in sviluppo, in un sistema in continua evoluzione in cui ogni pagina segna il suo cambiamento.
Rossella Papa