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Nascono alla fine degli anni Novanta e godono del loro periodo di massima espansione nei primi anni Duemila. Rischiano l’estinzione con il successo dei social network, ma alla fine imparano a conviverci e a tarare meglio la loro specificità. Sono i blog, e i loro autori sono i blogger. Fra i quali, neanche a dirlo, troviamo numerosi bookblogger. E attenzione, qui si parla proprio di loro, di quelli che hanno un blog “vecchio tipo”, non di chi è migrato sulle piattaforme social più recenti. Vogliamo dire… blog vintage?
Esiste ancora il bookblogger “puro”?
Eh, insomma. In origine i blog letterari erano spazi di condivisione in cui singoli individui esprimevano il loro pensiero. Col passare del tempo quelli di maggior successo si sono spesso trasformati in blog collettivi (o sono direttamente nati come tali). Servono tempo e lavoro per coprire adeguatamente un mercato editoriale in continua espansione. Segnalazioni, articoli, recensioni, interviste non nascono da sé. I blog collettivi si evolvono sempre più in riviste online, è difficile tracciare un confine. Citiamo ad esempio Nazione Indiana, La Balena Bianca, Mangialibri, Lankenauta, Le parole e le cose, Letteratitudine, Gli amanti dei libri, Sul romanzo. Anzi, a volte non importa quante persone si coinvolgano, i blog letterari e culturali assorbono così tante energie che alcuni sono costretti a chiudere. E’ il caso recente di Finzioni, ad esempio, o quello un po’ meno recente di Alfabeta2.
Eppure i bookblogger puri resistono. E in alcuni casi si affermano anche come booktuber e/o bookstagrammer, muovendosi quindi in ambienti social in cui il fattore personalizzazione è più visivo. Pensiamo a Francesca Crescentini, titolare del lit-blog Tegamini, a Giulia Mazzoni di mhannodettodifareunblog, a Emanuela Sorrentino di Cinderellacolbazooka. Anche a Laura Failla di La Libridinosa, a Elena Giorgi di La lettrice geniale e naturalmente a Loredana Liperini con lo storico Lipperatura. Nonché a Giulia Ciarapica che non solo gestisce il suo blog letterario, ma sul bookblogging ha anche scritto un interessante volumetto di consigli per gli aspiranti professionisti del libro in rete.
[L’obiezione: bookblogger uomini non ce ne sono? Eh, non molti, d’altra parte è cosa abbastanza nota che in Italia ci siano più lettrici che lettori. Ma citiamo almeno Gaetano Lamberti di Mister Tannus e Matteo Taino, che insieme a Chiara Boniardi gestisce Libriamoci.]
Stile e specializzazione
Cosa deve avere un bookblog per essere seguito e apprezzato? Una rara commistione di elementi. Sicuramente deve possedere competenza sulla materia trattata, capacità di comunicarla in modo chiaro e gradevole, personalità del bookblogger. Rispetto ai book-influencer che lavorano sui social più visivi come YouTube, Instagram o Tik-Tok, lo stile di scrittura acquista importanza perché è il vero tramite per raggiungere il lettore, che un po’ alla volta riconosce la “voce” del bookblogger. Ogni articolo, ogni recensione a quel punto è quasi un dialogo, e i bookblogger che hanno maggior seguito (soprattutto tra i lettori puri e non tra gli addetti ai lavori come autori, critici e giornalisti) mantengono vivo il contatto con i follower. In fin dei conti il blog, fin dalla sua nascita, si basa sul principio della condivisione di contenuti. Lo stesso che poi ha condotto al successo dei social network, ma con un minor tasso di esibizionismo. Leggere costa tempo e una seppur piccola fatica. Mi leggi se davvero ho qualcosa da dirti, se davvero ti piace il mio modo di parlare di libri, non perché scrollando la homepage di Instagram hai visto una foto che ti ha colpito.
Anche specializzarsi aiuta: lo ha fatto per esempio Lea Landucci che, con il suo blog Chick-Lit Italia, si è concentrata solo sul genere letterario del chick-lit, anzi sul sotto-genere, visto che il chick-lit è una delle tante ramificazioni del romance. Lo hanno fatto anche Giuseppe Pastore, dedicandosi ai genere thriller, giallo e noir su Thriller Cafè, e il gruppo di appassionati del fantastico che gestisce Romanzi Fantasy. Sono poi numerosi i blog collettivi che si occupano delle varie declinazioni del romance e che vengono ampiamente tenuti in considerazione dalle case editrici e dalle autrici per segnalazioni, interviste, recensioni, cover reveal, giveaway. Ovvero, qualsiasi attività promozionale che possa condurre a una maggior visibilità dei propri prodotti (fra questi blog, segnaliamo ad esempio Insaziabili Letture e Romanticamente Fantasy, che ormai sono riviste a tutti gli effetti).
Blog e cultura della lettura
Il mondo della lettura è strettamente collegato a quello della comunicazione e della cultura in senso più vasto. Per questo esistono blog che non sono nati per essere dedicati ai libri in senso stretto, ma ne parlano con una certa frequenza. Citiamo ad esempio Il mestiere di scrivere di Luisa Carrada e Nuovo e Utile di Annamaria Testa: contengono pillole di informazioni e consigli spendibili in moltissimi campi. E quindi possono rivelarsi utili anche a chi volesse proprio… diventare bookblogger.
1 Comment
[…] Giornalisti, bookblogger, critici, lettori. Tante figure oggi possono o vogliono scrivere le recensioni dei libri che hanno letto. Un po’ per dare consigli e suggerimenti agli altri, un po’ per il semplice piacere di divulgare il loro pensiero. Ma ne sono sempre in grado? Partono con il piede giusto? Prima di partire lancia in resta, chiediamoci: come si scrive una recensione? […]