Trama di un libro: cos’è e come si crea?
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Scrivere un romanzo, o anche un racconto breve, significa necessariamente creare uno o più personaggi. E scrivere anche una scheda di un personaggio.
Narrare in prima persona un’esperienza solitaria comporta la descrizione di una sola persona, ma vi sono romanzi che moltiplicano a dismisura le presenze, creando una piccola folla fra le pagine. Un esempio perfettamente calzante in questo caso è Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez. La famiglia Buendìa ha ramificazioni multiple e complicate, inoltre i parenti maschi sembrano chiamarsi tutti Aureliano. Si evince facilmente la necessità di una profonda caratterizzazione per ognuno, visto che nessuno di loro può contare sul nome per farsi riconoscere.
I personaggi sono il cuore del racconto, la parte viva ed emotiva che agisce: la loro caratterizzazione è importante quanto la trama. Vi è mai capitato di leggere un romanzo in cui da un capitolo all’altro un personaggio cambia nome senza motivo? Oppure i suoi occhi scuri e profondi diventano improvvisamente cerulei? No? Siete molto fortunati! Se invece la vostra risposta è “Sì” potete comprendere quale fastidiosa sensazione rimanga in un lettore attento. Questi sono difetti del testo che un buon editor può facilmente evidenziare in fase di correzione, ma esistono aspetti del personaggio più complessi che vanno considerati per la costruzione stessa della trama. Ad esempio, qualcuno che si spezza una gamba cadendo dalla scala per appendere le lucine natalizie, difficilmente potrà sciare in quello stesso inverno.
Perché è utile la scheda di un personaggio
Creare una scheda per ognuno dei vostri personaggi è un buon metodo per evitare intoppi. Vi sarà anche molto utileconsultarle per trovare uno spunto e far progredire la trama nei momenti di difficoltà. Oltre ad essere di aiuto alla memoria serviranno per conoscere meglio i vostri personaggi, ottenendo azioni e dialoghi più realistici e coerenti. On line troverete molti form grafici di schede pronte da compilare: vanno bene per farsi un’idea ma la cosa migliore è impostarne una ad hoc sulle vostre esigenze.
5 consigli per schede perfette
Inserite come prima cosa il nome completo e la data di nascita o l’età del vostro personaggio. Cognome, nomignoli e soprannomi vanno sempre riportati nella scheda, questi ultimi anche con i riferimenti alla loro genesi e alla persona che li ha inventati. Conoscere la data di nascita del vostro personaggio vi eviterà citazioni anacronistiche. Ad esempio, chi è nato negli anni Settanta non potrà avere un ricordo del primo allunaggio; se inserite un flash back di parecchi anni prima dovete considerare che il tempo passa per tutti allo stesso modo. Avere ben presente l’età dei personaggi è importante anche per farli interagire correttamente.
Le caratteristiche fisiche sono un aspetto molto importante. Al di là del colore degli occhi, il fatto che qualcuno sia alto, basso, particolarmente attraente oppure zoppo, può e deve influenzare il vostro racconto. Il nostro aspetto fa parte di noi e ci condiziona, volenti o nolenti, e perché la nostra storia sia credibile dobbiamo tenerne conto. Tempo fa lessi la storia di una donna al nono mese di gravidanza: l’autore le faceva abbracciare il suo compagno da dietro, per trattenerlo. Chiunque abbia visto una donna incinta può facilmente comprendere difficoltà e innaturalezza di questo gesto.
Il carattere e l’esperienza dei personaggi
Decidere a priori e mettere nero su bianco il carattere di ognuno dei personaggi aiuta a farli agire in modo coerente. Questo non significa che non ci possano essere dei cambiamenti ma saranno sicuramente motivati, forse proprio da quanto troviamo negli ultimi due consigli.
Il passato e le esperienze della vostra piccola folla devono esservi ben chiari, anche se non intendete svelarli. Dove sono cresciuti i vari personaggi e in quale contesto, che studi hanno seguito e se li hanno terminati, quali amicizie hanno frequentato e quali nozioni hanno appreso. Grado di parentela e relazioni con altri personaggi: è fondamentale definire ogni loro interazione. È importante tenere sempre presente come, dove e quando due o più personaggi si sono conosciuti, se c’è fra loro un legame di parentela oppure lavorativo, se vi sono stati screzi in passato o relazioni molto strette. Nessun personaggio è un’isola!
Potete decidere tutto prima di iniziare a scrivere, seguendo poi una sorta di canovaccio, oppure potete inserire in ogni scheda solo gli elementi fondamentali, continuando ad aggiornarle e ad arricchirle durante la stesura del testo. Non si tratta di lavoro in più, ma di uno strumento che vi tornerà sempre utile, anche nel caso in cui, un giorno, la casa editrice vi chieda di scrivere il sequel della vostra storia.
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[…] Protagonisti sono loro, lo psicologo Alan Strauss, ebreo, vedovo, discretamente conosciuto, interpretato da Carell; e Sam, impersonato da Domhnall Gleeson, uno dei suoi pazienti, che non può confessare nello studio del dottore tutto quello che invece ha bisogno di dire. […]