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21 February 2021Settantunesimo Festival di Sanremo: dal 2 al 6 marzo all’Ariston, un’edizione insolita condotta da Amadeus
Un Festival della canzone italiana fuori dai canoni classici: niente pubblico in sala né calca di fan fuori dai cancelli, l’unica speranza resta la buona musica
Un’edizione sotto tono che per molti versi non rispecchia il significato stesso del festival della canzone italiana, emblema dello sfarzo e del plus ultra: Amadeus, dopo il successo della scorsa edizione, si appresta a replicare in condizioni avverse e con il vento, popolare, piuttosto contrario. Nella doppia veste di conduttore e direttore artistico, l’ex dj Ama verrà affiancato da Fiorello e da una serie di co-conduttrici che si alterneranno sul palco, tra cui Naomi Campbell, l’attrice Matilda De Angelis e la cantante Elodie.
Dopo mesi in cui musicisti, cantanti, tecnici del suono, tecnici audio e video, insieme a tutta l’intera categoria di lavoratori che ruota attorno agli spettacoli e ai concerti, cerca di “tirare la cinghia” aspettando tempi migliori, pare che certi “tempi” arrivino improvvisamente quando si parla di festival di una certa risonanza.
Come considerare, allora, questo evento? Una mancanza di rispetto per quanti – impiegati nello stesso settore ma in maniera decisamente minore – non possono riprendere a lavorare, oppure come una speranza di una possibile ripresa che faccia da traino per tutto il settore?
In che clima verrà vissuto questo settantunesimo festival? Le polemiche che, inesorabilmente, lo accompagneranno saranno in linea con quelle precedenti o assumeranno la tonalità grigia della pandemia? Un Sanremo senza polemiche sarebbe impensabile. Forse Amadeus avrà capito che una donna – sia essa cantante, valletta, conduttrice, modella – vale in quanto persona a sé e il suo valore non è conteggiato in base a quanti passi riesce a stare dietro a un grande uomo? Sono ancora calde le tastiere di coloro che hanno speso fiumi di parole, per citare un classico sanremese, per far notare l’assurdità delle dichiarazioni dell’emozionato conduttore durante la conferenza stampa di presentazione.
Un festival senza pubblico in sala, senza quindi applausi cadenzati, senza scandali, senza esaltati che compiono azioni eclatanti, senza le prime file occupate dai soliti volti noti… fa un certo effetto pensare ad Amadeus parlare rivolto esclusivamente alla telecamera, senza poter contare sul pubblico attento e sornione che tanto lo ha acclamato lo scorso anno.
Quest’edizione vede protagonisti ventisei campioni e otto esordienti. Tra i big spiccano Orietta Berti, assente dall’Ariston dal 1992, Max Gazzè e Francesco Renga. Altri nomi sono quelli degli affezionati delle ultime edizioni: Annalisa, Arisa, Bugo, Ermal Meta, Lo Stato Sociale, Malika Ayane, Noemi, Måneskin, Irama, Ghemon, Francesca Michielin e Fedez (in coppia).
È come una rimpatriata tra ex compagni di scuola, il più importante festival della canzone italiana: non importa se alcuni di loro non si sono rivelati grandi artisti, l’importante è la costanza nella partecipazione. Qualche tempo fa sarebbe stato strano assistere a un festival senza la partecipazione di Mariella Nava (che risulta ufficiosamente tra le cantanti escluse di questo 2021!), oggi farebbe effetto non vedere Arisa solcare il palco con la sua bizzarra camminata.
Tra le nuove proposte (e non si capisce bene il motivo di questa divisione netta, quando tra i campioni leggiamo nomi come Willie Peyote o Random) troviamo invece Avincola, Davide Shorty, Dellai, Elena Faggi, Folcast, Gaudiano, Greta Zuccoli, Wrongonyou. Chissà che tra questi – che oggi non evocano nessuna associazione ai più – non si nasconda qualche vero talento.
Sul sito della Rai si possono scorrere le immagini di tutti i partecipanti, sia i campioni che gli esordienti: alcuni sono totalmente irriconoscibili (Noemi, per esempio, appare irriconoscibile, un po’ come Renée Zellweger nel “prima” e “dopo” Bridget Jones), altri sembrano interpretare loro stessi ai tempi del boom (Francesco Renga, Orietta Berti), altri ancora hanno pose talmente bizzarre da risultare incollocabili (Bugo, Gio Evan, Random). Più che gli ospiti o i protagonisti di un festival sembra il cast di un film thriller.
Ma Sanremo è Sanremo! E tutti gli danno uno sguardo, anche coloro che dicono pubblicamente di non avere in casa la Tv (elettrodomestico demoniaco), anche quelli che non fanno che dire che mai e poi mai guarderanno un solo minuto di Sanremo (ma poi hanno, stranamente, sempre un’opinione in merito).
Amadeus dichiara che «quello del 2021 sarà un Festival giovanissimo» (fonte: www.sorrisi.com). Tra gli ospiti fissi ci saranno Achille Lauro che, sempre a far fede alle dichiarazioni del conduttore, «regalerà cinque quadri» e Zlatan Ibrahimovic (cosa invece donerà lui al Festival non è dato sapere). Tra gli ospiti speciali, solo per una serata, troviamo invece Alessandra Amoroso, Negramaro e Ornella Vanoni (forse per tenere fede alla promessa di giovinezza).
Aspettiamo quindi con impazienza, o con semplice curiosità, che parta la settantunesima edizione del Festival simbolo della canzone italiana nel mondo, storcendo il naso per la scelta ripetuta di far interpretare le cover, esibizioni che quest’anno rientrano a pieno titolo nel punteggio della gara, contribuendo a definire la classifica finale.
Nel rispetto delle norme di contenimento anti virus, l’edizione 2021 sarà particolare non solo per l’assenza di pubblico, sia in sala al teatro Ariston, sia agli eventi esterni, vietati. Niente folla davanti alle inferriate, niente interviste prima o dopo l’esibizione: l’obiettivo è evitare assembramenti di fan. Agli artisti è stato anche suggerito di utilizzare, per i loro spostamenti in città, navette con i vetri oscurati (il richiamo a un altro format meno vetusto è immediato). Oltre a queste attenzioni, gli ospiti dovranno arrivare in teatro indossando direttamente gli abiti di scena. Ma non è finita qui: sarà un festival all’insegna delle mascherine Ffp2 – obbligatorie – con deroga solo per chi è sul palco; fiori e premi verranno consegnati su un carrello, per evitare il contatto. I microfoni e tutti gli oggetti di scena verranno igienizzati ripetutamente.
Un festival apocalittico, direttamente dall’era pandemica, che sarà sicuramente ricordato, a prescindere dalle polemiche e dalle aderenti tutine gialle indossate dai cantanti. Non resta che aspettare, e goderci questo evento mondano italian popolare. Del resto, per i comuni mortali, Sanremo è sempre stato qualcosa da osservare da lontano, attraverso uno schermo, o sintonizzandosi su frequenze radio.
Daniela Piras