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15 Dicembre 2020Le tre vite di “The Prom”: il musical, il libro, il film su Netflix
“The Prom” è il musical che mette insieme lo sfavillante mondo di Broadway e la rigida provincia americana: nato a teatro, è diventato un libro e poi un film per Netflix.
“The Prom” nasce come musical nel 2016: lo scrivono Matthew Sklar (musica), Chad Beguelin (testi delle canzoni) e Bob Martin (sceneggiatura, insieme a Beguelin). Debutta ad Atlanta, dopodiché, nel 2018, trova il suo posto in una Broadway pronta a ridere di sé e a farsi promotrice di un messaggio di inclusione e di speranza. Finché, a poche settimane dalla conclusione del 2020, ne esce la versione su schermo.
“The Prom”, il musical: la trama
Siamo a Edgewater, nello stato dell’Indiana (USA): il comitato dei genitori di una high school intende annullare il ballo di fine anno perché una studentessa, Emma Nolan, lesbica dichiarata, ha manifestato il desiderio di andarci con la sua (misteriosa) ragazza; cosa che per i più conservatori è uno scandalo da evitare, a costo appunto di annullare il ballo. Tra l’umiliazione personale e il rancore dei compagni, che la considerano responsabile dell’accaduto, Emma vive giorni difficili, anche perché la fidanzata Alyssa non ha il coraggio di fare coming out ed è per giunta la figlia di una delle madri più agguerrite. Finché in aiuto di Emma giungono quattro squinternati performer di Broadway, decisi a dare visibilità mediatica al suo caso e a risolvere tutto. In realtà, i quattro si trovano in momenti critici delle rispettive vite e carriere, e hanno semplicemente bisogno di una buona causa da sfruttare per ritrovare la notorietà (perduta o mai conquistata). Tra crisi amorose, incontri spiazzanti e figuracce mondiali, ogni personaggio troverà un’occasione di crescita e cambiamento, superando limiti e paure, e contribuendo al lieto fine per tutti.
In “The Prom” i genitori dei protagonisti sono il ritratto dell’ America più conservatrice
A Edgewater, i problemi li causano gli adulti: tutti tranne il preside Hawkins, significativo esempio di insegnante che ha ben scelto il suo mestiere, tiene alla formazione dei ragazzi (non solo dal punto di vista didattico ma anche umano) e si impegna da un lato per far ragionare i genitori più ottusi, dall’altro per fornire agli studenti stimoli di discussione e di crescita sociale e personale.
I genitori, capitanati dalla madre di Alyssa, rappresentano l’atteggiamento dell’America più conservatrice, poco portata a discostarsi dalla tradizione e legata a valori derivati, probabilmente, da una lettura anacronistica della Bibbia e da un desiderio monolitico di identità che difficilmente accetta le deviazioni dalla norma. Nel caso specifico della madre di Alyssa, conta anche la lotta interiore davanti a fallimenti personali di cui è più semplice attribuire la responsabilità a un generico magma di “cose che non vanno”; atteggiamento da cui discende il desiderio di rimettere tutto a posto, di riordinare il proprio mondo secondo coordinate sicure e immutabili.

“The Prom” ci svela un mondo di adulti inadeguati a capire le nuove generazioni
Infine, le star di Broadway: un’attrice egoriferita sul viale del tramonto, un attore che è ormai divenuto la caricatura (gay) di se stesso, e altri due che hanno sempre e solo lavorato in piccoli ruoli, senza mai trovare una vera vocazione nella vita né ottenere la parte più desiderata in una produzione importante. Adulti ambiziosi ma incapaci di convivere con i fallimenti, adulti che hanno bisogno di capire come la propria attenzione debba concentrarsi su altro da sé, per ritrovare quei sentimenti genuini che la vita sul palcoscenico nel corso degli anni ha soffocato. Davanti a simili dimostrazioni di inadeguatezza, sono i ragazzi a dover trovare una via per essere migliori, per aprire nuove vie. E anche se alcuni di loro ricadono nello stereotipo della cheerleader superficiale o del quarterback grande, grosso e sciocco, che danno problemi a non finire alla protagonista e alla sua fidanzata, tuttavia alla fine molti si dimostrano ricettivi nei confronti dell’insegnamento impartito dal preside e dai divi di Broadway, capiscono i loro errori, chiedono scusa.
Un musical che piace a tutti: in scena lo spettacolo di una Broadway classica e più moderna
“The Prom”, dal punto di vista del mood musicale, ondeggia fra due modelli: da una parte lo spettacolo di Broadway classico, quello con i lustrini, le coreografie ricercate, le produzioni di durata pluridecennale, le dive idolatrate dal pubblico (ad esempio il numero “It’s not about me” potrebbe ricordare, nel ritmo e nello stile, la celebre interpretazione che Linda Eder diede di “Man Of La Mancha” alla Carnegie Hall nel 1998). Dall’altra parte, si strizza l’occhio ai musical pop, quelli più moderni come “Mamma Mia”, “Hairspray” o “Legally Blonde” solo per citarne alcuni, pieni di ballerini che si scatenano al ritmo delle hit più amate, dando origine a numeri di gruppo dinamici ed entusiasmanti.
In questo modo, chi ama il musical classico prova soddisfazione nel riconoscere le battute, i riferimenti e le citazioni, mentre il pubblico più giovane, magari attirato da “The Prom” per il messaggio inclusivo e l’ambientazione familiare (cosa c’è di più familiare di una high school per gli adolescenti americani?), si diverte a ritrovare la sua realtà quotidiana: gli armadietti nei corridoi, le divise delle cheerleader, la palestra, i festoni e, appunto, il ballo di fine anno: l’attesissimo Prom.
“The Prom”, il cast vicino ai diritti della comunità LGBTQ+
“The Prom” è uno dei musical che nel 2018 hanno partecipato alla tradizionale Macy’s Thanksgiving Day Parade, che si svolge ogni anno per le strade di New York. Il cast ha eseguito il numero finale dello spettacolo, “It’s Time to Dance”, al termine del quale le due giovani protagoniste, Caitlin Kinnunen e Isabelle McCalla, si sono baciate – prima volta che un bacio LGBTQ+ è mai apparso durante la parata, la quale (dettaglio non irrilevante) viene trasmessa in diretta sull’emittente NBC, visibile sull’intero territorio degli Stati Uniti. Un pubblico decisamente vasto a cui inviare un messaggio di tolleranza e rispetto.
La reunion online del cast di “The Prom” durante il lockdown
Come è successo ad altri musical che celebravano la solidarietà fra i giovani e la necessità di trovare se stessi, di uscire dai vari tipi di gabbie che la società impone, anche “The Prom” ha un rapporto solido con i suoi fan. Durante il lockdown, ad esempio, il cast originale ha organizzato una reunion online, per raccontare alcuni background dello spettacolo e incoraggiare i fan in un periodo difficile per tutti.

Le tre vite di “The Prom”: il romanzo
La storia di “The Prom” è anche diventata un romanzo Young Adult (tradotto e pubblicato in Italia da DeAgostini), la cui stesura è stata affidata a Saundra Mitchell con la collaborazione di Bob Martin, uno degli autori originali. La storia viene raccontata in prima persona dalle protagoniste, a punti di vista alternati, e alcune battute ricalcano esattamente quelle pronunciate nel musical (tra cui la sarcastica “Note to self: don’t be gay in Indiana”, ovvero “Consiglio a me stessa: evita di essere gay nell’Indiana”). L’unica differenza sostanziale rispetto alla versione teatrale (e a quella cinematografica su Netflix) è che i performer di Broadway in cerca di una buona causa sono soltanto due, Dee Dee e Barry, mentre scompaiono gli altri due, Trent e Angie. Questi ultimi hanno senso in un prodotto visivo: aumentano il numero delle gag, rinfoltiscono i numeri di gruppo, vivacizzano il colpo d’occhio, eseguono numeri musicali tutti loro. In un testo scritto, invece, diventerebbero doppioni degli altri due, perché rivestirebbero le medesime funzioni narrative; meglio eliminarli.
Quali sono le maggiori differenze tra il musical e il libro?
Lo stile del libro è ritmato e veloce, una sorta di flusso di pensieri attraverso i quali si sviluppa la storia ed entriamo nella mente delle due ragazze, ciascuna con i suoi problemi e le sue insicurezze. In particolare, rispetto al musical originale, vengono sviluppate meglio le situazioni familiari pregresse: Emma, cacciata di casa dai genitori dopo il coming out, vive con la nonna; mentre Alyssa ha a che fare ogni giorno con una madre ansiogena e bigotta, che coltiva il sogno di riconquistare il marito (da cui è stata prima tradita e poi abbandonata) e, a questo scopo, vuole crescere una figlia perfetta in un mondo perfetto.
Le tre vite di “The Prom”: il film su Netflix
“The Prom” ha attirato l’attenzione del regista e sceneggiatore Ryan Murphy, che il 9 aprile 2019 ha annunciato ufficialmente di volerne dirigere un adattamento cinematografico, con la sceneggiatura degli stessi Chad Beguelin e Bob Martin. Murphy ha lavorato su diversi prodotti televisivi di successo, ad esempio “Nip & Tuck” e “American Horror Story”, ma è stato con la serie cult “Glee” (trasmessa dal 2009 al 2015) che ha raggiunto la notorietà.
Il successo dei film Netflix con una forte componente musicale
“Glee”, le cui 6 stagioni sono a loro volta disponibili su Netflix, ha molto in comune con “The Prom”: anzitutto il fatto di essere un prodotto con una forte componente musicale, tanto che in ogni puntata i protagonisti si esibiscono in diversi numeri, cantati e/o ballati. Inoltre, si svolge in uno stato degli USA fra i più conservatori (l’Ohio, mentre “The Prom” si svolge nell’Indiana, che con l’Ohio confina e ha una fama anche più estrema, come sottolinea l’annuale Rapporto Gallup sull’orientamento politico degli stati USA). Infine, per una forte volontà dello stesso Murphy, “Glee” ha presentato diversi personaggi LGBTQ+, in modo da dare voce a tanti adolescenti che, in famiglia come nelle high school, si sentono discriminati per il loro orientamento sessuale e devono compiere un lungo percorso di accettazione (talvolta anche da parte di se stessi) per riuscire a fare coming out e vivere la propria sessualità alla luce del sole. Una delle puntate più note della seconda stagione di “Glee” si intitola “Prom Queen” e si conclude con l’elezione di Kurt, un ragazzo gay, a reginetta del ballo: un gesto organizzato come forma di insulto da parte di un gruppo di bulli, al quale però Kurt reagisce con stile, invitando a ballare il suo ragazzo e suscitando l’ammirazione dei presenti.

Nel cast del film anche due stelle del cinema
Allo stesso modo in cui per il lancio del musical era stata scelta una performer non del tutto sconosciuta ma nemmeno troppo famosa come protagonista, così è accaduto anche con il film, in cui Emma è interpretata dalla quasi-esordiente Jo Ellen Pellman. Il ruolo di Alyssa è stato affidato ad Ariana DeBose (giovane ma già affermata performer teatrale), mentre i due personaggi maschili di Brodway spettano a James Corden e a Andrew Rannells, e i due femminili nientemeno che a Meryl Streep e Nicole Kidman. Entrambe, oltre a vantare un curriculum straordinario, hanno avuto esperienze importanti nel cinema musicale: Meryl Streep con “Mamma Mia” (2008), “Into the Woods” (2014) e “Mamma Mia – Here We Go Again” (2018), oltre a un ruolo minore in “Mary Poppins Returns” (2018), e Nicole Kidman con “Moulin Rouge” (2001) e “Nine” (2009).
Netflix ha diffuso diversi video promozionali di “The Prom”: trailer, teaser trailer, backstage, un numero musicale completo, un lyric video. L’esperienza di Murphy nel dirigere questo genere di storie, la presenza di mostri sacri nel cast e la freschezza del musical originale ha consentito di realizzare un prodotto dignitoso, anche se un po’ troppo patinato e di maniera. Da segnalare le performance canore di Meryl Streep, che sembra molto più a suo agio nel canto di quanto non fosse stata nei due “Mamma Mia!”, e il commosso omaggio al teatro musicale nel pezzo “We Look To You” (cantato da Keegan Michael-Key), capace di far sfuggire la lacrimuccia a chi si identifichi con l’appassionato capace di passare le ferie e spendere un tot di risparmi a caccia di spettacoli per le vie di Broadway. A Nicole Kidman è invece toccato uno dei momenti più divertenti ma anche intensi, insieme a Jo Ellen Pellman: il numero “Zazz” dedicato al geniale e compianto Bob Fosse, coreografo di “Chicago”.
Un film divertente, senza troppe pretese, adatto a tutta la famiglia. Non resta che programmare una serata sul divano di casa e godersi la storia di Emma, di Alyssa e dei loro strampalati supporter..
Valentina Semprini