Lavorare con i libri oggi: i mestieri dell’editoria
12 Agosto 2020L’editoria dopo il lockdown: cos’è cambiato?
Dopo il Covid, e il periodo di lockdown che ha immobilizzato ogni ambito, oggi si parla di una grave crisi anche del mercato dell’editoria. E come ogni crisi, sono le conseguenze a determinare il futuro del settore. Le conseguenze del lockdown per l’editoria rischiano di essere permanenti, ma possono rappresentare anche una rivoluzione che stava solo temporeggiando ad affermarsi.
Lettori e case editrici: da chi nasce la crisi dopo il lockdown?
In Italia la confusione nasce dall’instabilità stessa del mercato, ma una cosa è certa: il numero di lettori precipita di anno in anno. E in contrasto alle aspettative, durante il lockdown gli italiani hanno letto anche di meno.
La preoccupazione, dopo i dati del bollettino dell’Osservatorio Aie in collaborazione con Nielsen e IE- Informazioni Editoriali, ha fatto luce su un andamento del mercato editoriale disastroso. Si parla di un -75% nel valore delle vendite. A spaventare sono i numeri: sono circa 134 i milioni di fatturato perduti durante il periodo di blocco.
A determinare la crisi hanno contribuito non solo i lettori, con un andamento di lettura inferiore, ma soprattutto i fattori interni al settore editoriale. L’arresto della produzione ha comportato inevitabilmente il blocco del lancio delle novità, rallentando il mercato in maniera brusca. Anche il ruolo delle librerie ha avuto un peso ineguagliabile: le librerie sono ancora il luogo primario in cui si acquistano i libri, la loro chiusura ha comportato un blocco della domanda da parte dei lettori.
Dalla crisi alla rivoluzione dell’editoria
Dopo le grandi crisi arrivano le vere rivoluzioni: sarà vero? Sicuramente il periodo del lockdown è valso come banco di prova per un canale digitale che potrebbe diventare il principale anche per l’editoria.
Per incominciare, durante il periodo del lockdown si è registrato un aumento dell’e-commerce in Italia: questo è un primo sintomo di un nuovo approccio che si adatta alle esigenze del periodo storico. Soprattutto durante il lockdown il lettore ha avuto modo di conoscere meglio il mercato online del settore editoriale, comportando anche una crescita dell’accesso a contenuti interattivi a esso connesso.
Dall’adattamento ai nuovi strumenti di fruizione, nasce ora nel lettore un bisogno nuovo di vivere la cultura, la comunicazione. Da questa crisi si rafforza l’idea di affidare al digitale anche il potere dell’editoria, rendendo il settore innovativo e rivoluzionario.
Se dopo il lockdown le visite agli store online hanno avuto un picco, è il segno di un momento necessario di cambiamento che risponde a nuove domande.
Cosa ne sarà dell’editoria dopo il lockdown?
Cosa resterà di questo periodo di nuova esigenza? Se molti editori cercano di contrastare il crollo dopo il lockdown cambiando il proprio piano editoriale, c’è chi intravede la possibilità di reinventarsi. Questo non è soltanto il momento di anticipare i titoli in digitale, ma di rivoluzionare la tipologia di approccio verso la lettura. Una nuova forma di lettura, che sia partecipativa, attiva, interattiva.
Da ora i contenuti editoriali e non vivranno una contaminazione continua grazie al digitale, creando nuovi sistemi alternativi di condivisione. Sebbene l’amore per la lettura resti affezionato al libro cartaceo, è fondamentale oggi seguire il passo della modernità per non rendere obsoleto l’intero settore. E rendere reale una vera ripresa dopo il lockdown.
Chiedersi cosa cerca il lettore, e in che modo, è il primo punto di svolta per invertire la rotta dell’editoria. In un mondo in cui il tempo scorre in fretta, veloce deve diventare anche la possibilità di ottenere quello che desideriamo. Il ruolo dell’editoria, dopo il lockdown, non è più soltanto quello di offrire una possibilità di lettura ma quello di creare nuovi bisogni.
Rossella Papa