John Lennon: a 40 anni dalla morte il mondo gli rende omaggio
8 Dicembre 2020Le tre vite di “The Prom”: il musical, il libro, il film su Netflix
14 Dicembre 2020Natale fantasy o Natale in giallo?
Natale fantasy o Natale in giallo? Le letture natalizie possono colorarsi della sfumatura letteraria che più amiamo. Vediamo insieme qualche titolo fantasy e giallo.
Il Natale nei libri è sempre magico: che siano dettaglio fondamentale o semplice nota d’atmosfera, al solo menzionarle, le festività invernali riempiono di connotazioni emozionanti le pagine dei libri che in questo periodo sfogliamo sotto una coperta morbida, con accanto una tazza di tè profumato.
Ma chi ama generi meno accostabili alle emozioni delle feste? Niente paura, la soddisfazione di leggere un romanzo ambientato a Natale, se la può prendere anche chi ama i gialli e i fantasy. Vediamo insieme qualche titolo.
Natale in giallo: i classici
RicordandoPoirot, il periodo natalizio è ideale per perpetrare dei crimini: membri di diverse famiglie che si frequentano solo in questa occasione, si ritrovano insieme e gli odi e le vendette possono ardere senza il filtro della lontananza. Uno sfondo perfetto un romanzo giallo, insomma! Dato che l’abbiamo citato iniziamo proprio con lui, Poirot, protagonista de “Il Natale di Poirot” della inossidabile Agatha Christie. È lui stesso che ci avverte: “A Natale c’è molta ipocrisia… e lo sforzo per essere amabili crea un malessere che può essere in definitiva pericoloso.” Quasi a dimostrare la validità di questa riflessione, la riunione familiare voluta dal vecchio e tirannico Simeon Lee, che ha richiamato tutti i figli e i nipoti, si trasforma ben presto in dramma. A farne le spese è proprio il vecchio patriarca, misteriosamente assassinato alla vigilia di Natale in una stanza chiusa dall’interno.
Sempre di Agatha Christie ricordiamo “Il caso del dolce di Natale”.
«Questo libro è come un pranzo di Natale preparato da un vero chef. E lo chef sono io!»: ecco come l’autrice ci presenta la sua raccolta in sei gustosissime portate: dall’antipasto al dessert, sei indagini di Poirot e Miss Marple, alle prese con rubini scomparsi, omicidi simulati o reali, inquietanti sogni premonitori, un cadavere ritrovato in una cassapanca, una coppia di sposi particolarmente litigiosa, un anziano signore dalla candida barba e dalle abitudini alimentari troppo prevedibili.
Un’altra piacevole antologia gialla è “Un Natale di Maigret e altri racconti” di Georges Simenon.
Di fronte a un omicidio inspiegabile, quello di un uomo banale, scialbo, senza storia, Maigret continua a chiedersi perché mai qualcuno dovrebbe ammazzare un poveraccio. Così come continua a chiedersi, anche dopo la conclusione del processo, quale di due gemelle abbia sparato per difendere il cliente piazzatosi nel Café des Ministères per un’intera giornata. E una sola giornata, quella del 25 dicembre, gli basta per scoprire perché qualcuno, travestito da Babbo Natale, è penetrato quella notte nella camera di una bambina che abita nel palazzo di fronte ai Maigret, le ha regalato una bambola e si è messo a sollevare le tavole del pavimento.
Nel novero dell’elenco dei giallisti non può mancare l’autore di Sherlock Holmes, Arthur Conan Doyle, e le sue indagini di Natale.
Doyle ne “Il caso dell’oca di Natale” racconta di come Sherlock Holmes nei giorni di Natale si trovi con un cappello nero malconcio e una grassa oca bianca che contiene al suo interno una pietra azzurra rubata alla contessa di Morcar in un prestigioso albergo di Londra. Senza apparenti indizi il mitico investigatore sorprende ancora una volta, pagina dopo pagina, nel dedurre la storia, anzi le storie, di ordinaria follia dietro copricapo e animale, con un finale sorprendente in cui la giustizia trionfa, ma senza la polizia…
“Un Natale esplosivo”, invece, è un racconto di Doyle uscito per la prima volta sul numero natalizio del The Boy’s Own Paper nel 1883, adatto anche ai lettori più piccoli. Il dottor Otto von Spee è uno stimato esperto di esplosivi. La Vigilia di Natale si ritrova suo malgrado vittima di un intrigo e dovrà far ricorso a tutta la sua astuzia per affrontare la notte più movimentata della sua vita. Come lui, anche il giovane dottor Crabbe dovrà ingegnarsi parecchio, sebbene nel suo caso sia solo per attirare i pazienti nel nuovo studio di Brisport…
“Natale di morte” di Rex Stout è invece un volume che raccoglie quattro romanzi brevi con protagonista Nero Wolfe.
Nero Wolfe, genio imponente e assorto, raffinato gastronomo e amante delle orchidee, che risolve i casi più difficili senza muoversi dalla sua casa di arenaria di New York, è alle prese questa volta con un delitto consumato durante una festa di Natale, durante la quale il suo fedele assistente Archie Goodwin dovrebbe dare l’annuncio del suo imminente matrimonio. Un misterioso Babbo Natale fugge dalla scena del crimine e sembrerebbe a prima vista essere l’assassino, ma i colpi di scena, descritti con ironia e delicatezza, si accavallano e, pagina dopo pagina, il lettore scopre nuovi particolari, messi in luce con arguzia dal più famoso investigatore privato della letteratura poliziesca americana.
Leggiamo le penne italiane…
Napoli e Roma fanno da sfondo a due indagini tutte italiane.
“Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi” di Maurizio De Giovanni ci trasporta al Natale 1931. Mentre la città si prepara alla prima di “Natale in casa Cupiello”, dietro l’immagine di ordine e felicità imposta dal regime fascista infieriscono povertà e disperazione. In un ricco appartamento vicino la spiaggia di Mergellina sono rinvenuti i cadaveri di un funzionario della Milizia, Emanuele Garofalo, e di sua moglie Costanza. La donna è stata sgozzata con un solo colpo di lama, quasi sull’ingresso, mentre l’uomo è stato trafitto nel letto con oltre 60 coltellate. Colpi inferti con forza diversa: gli assassini potrebbero essere più d’uno. La figlia piccola si è salvata perché era a scuola. La statuina di san Giuseppe, patrono dei lavoratori, giace infranta a terra. Sulla scena del delitto, Ricciardi, che ha l’amaro dono di vedere e sentire i morti ammazzati, ascolta le oscure ultime frasi della coppia, che non gli dicono granché. Il commissario dovrà girare a lungo, e sempre più in corsa contro il tempo, per le strade di Napoli per arrivare alla verità, in compagnia del fidato brigadiere Raffaele Maione e insidiato nella sua solitudine da una altrettanto inaspettata rivalità tra due giovani donne che più diverse non si potrebbe.
“Un cuore sleale. Un caso per Manrico Spinori” di Giancarlo De Cataldo ci cala nel classico ‘giallo da camera chiusa’.
Natale è vicino e, a poco a poco, il Pm Manrico Spinori si ritrova solo in una Roma fredda e umida. Una condizione troppo malinconica anche per un appassionato del melodramma come lui. Ma ideale per concentrarsi sul nuovo mistero: quando il mare di Ostia restituisce il cadavere di Ademaro Proietti – palazzinaro di successo e personaggio di rilievo negli equilibri politico-economici della capitale – la prima ipotesi è che l’uomo sia annegato in seguito a una disgrazia. Eppure c’è qualcosa che non torna, un piccolo indizio che potrebbe richiedere per l’episodio una spiegazione diversa. L’unica certezza è che la famiglia del morto ha piú di un segreto da nascondere. Del resto, e lui lo sa bene, quale famiglia non ne ha?
“Storie di Natale”: sette racconti che parlano di un Natale diverso, scritti da Giosuè Calaciura, Andrea Camilleri, Francesco M. Cataluccio, Alicia Giménez-Bartlett, Antonio Manzini, Francesco Recami, Fabio Stassi.
Una grande conchiglia sonante è il simbolo del Natale di Tridicino, pescatore di Vigàta, nella storia di Andrea Camilleri, decisamente mitico-mediterranea, in contrasto con lo spirito fiabesco e invernale. Anche i racconti che seguono parlano di Natali straordinari, e fuori dai migliori (o dai peggiori e più comuni) sentimenti, immaginati da alcuni tra i più originali scrittori del momento.
Quello di Giosuè Calaciura è forse un racconto morale sulla diversità e la sua conciliante poesia. Antonio Manzini, intreccia una Vigilia beffarda ai danni di un poveraccio vittima dell’ingiustizia, di classe, dell’amore. L’eroe natalizio di Fabio Stassi è un detenuto in trasferimento verso un’isola. In un laboratorio misterioso nel mare greco si svolge l’avventura onirico virtuale inventata da Francesco Cataluccio.
Il pranzo di Natale nell’autogrill isolato nella neve è comico assurdo e cinicamente ironico, specchio autentico dell’umanità come è per Francesco Recami. Alicia Giménez-Bartlett rappresenta un Natale borderline, claustrofobico, come può essere quello con la sola compagnia casuale di una fanatica religiosa.
… e i best-sellers internazionali
Anche autori del calibro di Ken Follet, James Patterson, tanto per dirne due, ci regalano le loro avvenute natalizie.
“Nel bianco” scritto da Ken Follett e pubblicato da Mondadori, è uno dei successi dell’autore.
Qui leggiamo della vigilia di Natale e di una cittadina non lontana da Glasgow dove scatta l’allarme rosso in un elegante edificio vittoriano, sede dell’Oxenford Medical. Qualcuno, nonostante i sofisticati sistemi di sorveglianza, è riuscito a sottrarre dall’area protetta due dosi di un farmaco sperimentale, un antidoto del Madoba-2, una pericolosa variante del virus Ebola su cui da tempo si stanno conducendo ricerche. Il dipartimento della Difesa americano, che ha fatto grossi investimenti sul progetto, non nasconde la sua preoccupazione. E così pure Stanley Oxenford, lo scienziato proprietario del laboratorio, e Antonia Gallo, la sua affascinante collaboratrice, responsabile della sicurezza. Nessuno di loro sa che questo è solo l’antefatto.
“Buone Feste, Alex Cross” di James Patterson ci racconta la vigilia di Natale di Alex Cross, in casa dove tutto è pronto per una tranquilla serata in famiglia, sotto lo guida dolce e decisa di Nana, l’energica nonna, capo indiscusso della variegata e allegra famiglia Cross. Il male, però, purtroppo non santifica le feste, e Cross riceve una chiamata urgente nell’attimo esatto in cui sta ultimando di decorare l’albero. Un noto avvocato ha sequestrato lo famiglia e minaccia di uccidere tutti. Il sequestratore, chiaramente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, è sconvolto e vaneggia. Solo l’abilità di mediatore di Cross può risolvere, forse, una situazione potenzialmente disperata. Profondamente combattuto tra l’insopprimibile desiderio di dedicarsi ai suoi cari e un fortissimo senso del dovere, Cross si reca sul luogo del sequestro, mentre la neve continua a cadere senza sosta, facendo affievolire le luci della festa. Questo crimine però non sarà l’unico della notte…
Le “lady crime” scrivono anche a Natale
Tante le donne che scrivono gialli e noir: vediamo alcuni titoli ambientati durante le feste.
“Un delitto per Natale e altri racconti” è l’omaggio in giallo che la lady della crime fiction britannica ci regala. P.D. James scrive quattro racconti natalizi: ‘Un delitto per Natale’, ‘Un omicidio così banale’, ‘L’eredità Boxdale’ e ‘Dodici indizi per Natale’.
“Scorre la Senna” di Fred Vargas è una raccolta di tre racconti: ‘Salute e libertà’, ‘Cinque franchi l’una’ e ‘La notte efferata’. Quest’ultimo è una indagine che svela uno scambio di identità e regala ai lettori una riflessione sul Natale decisamente lontana dalla retorica della ricorrenza: “La solitudine, il vagabondaggio, sopportabili e a volte addirittura sfoggiati spavaldamente nel resto dell’anno, sembrano di colpo un disonore infamante. Il Natale getta l’obbrobrio su chi è solo. Così, prima di mezzanotte tutti si sono rintanati. La donna grassa volò in acqua senza che nessuno s’immischiasse”.
“Il ladro di Natale (Furto al Rockfeller Center)” di Mary Higgins Clark e Carol Higgins Clark va diretto al cuore del simbolo più amato delle feste: l’incantevole albero di Natale del Rockefeller Center di Manhattan. Ricco di addobbi, di luci, è tutto uno scintillio abbagliante; ricoperto di neve è uno spettacolo per grandi e piccini. Quest’anno l’abete che avrà l’onore di rappresentare il Natale è stato scelto con vera perizia, è arrivato a New York dalle foreste del Vermont ed è più prezioso di quanto si possa immaginare, e qualcuno lo sa fin troppo bene, Packy Noonan, furfante appena uscito dalla prigione di Stowe, Vermont, che tra i rami più alti dell’abete a nascosto il frutto del suo ultimo colpo di decina di anni prima. Ora lui è fuori, ma il suo albero è dentro. L’investigatrice Regan Reilly e la detective dilettante Alvirah Meehan si trovano alle prese con la scomparsa dell’abete.
Constance Fenimore Woolson ha una scrittura limpida, quieta, suadente, ma sotto la cui superficie circolano passioni nascoste e inquietanti misteri. Non sorprende che alcuni dei suoi libri sfiorino il poliziesco appena nato e il gotico tradizionale. Tale è “Vigilia di Natale”, ambientato a Venezia (dove Constance morì suicida) in un vasto palazzo sul Canal Grande, la sera della vigilia di Natale del 188… Il console americano a Venezia dà una festa e a fare gli onori di casa la sorella: è lei a tenere le fila del consolato, suo fratello non sa parlare l’italiano, e non intende impararlo a 57 anni. Tutto è pronto, cinque musicisti, l’immenso albero di Natale illuminato e circondato di doni, il vecchio cuoco Giorgio ai fornelli, i gondolieri che attendono gli invitati all’ingresso e la domestica Carmela, che ha il compito di sovrintendere a tutta la casa e non ha lasciato nulla al caso. A rompere l’atmosfera di festa sopraggiungono quattro poliziotti. Portano cattive notizie, un uomo è stato ucciso in un caffè vicino al ponte di Rialto e alcuni indizi portano proprio a casa del console.
E per chi ama il fantastico e la fantascienza?
A prima vista si potrebbe dire che il Natale c’entri ben poco con fantasy e fantascienza, e invece… a ben pensarci, il modo più semplice di trattare il Natale in una storia fantasy o di fantascienza è reinterpretarlo.
Uno degli esempi nella fantascienza classica è “La stella” di Arthur C. Clarke, in cui seguiamo una missione di esplorazione spaziale in un sistema solare devastato dall’esplosione della sua stella. Dalle analisi la datazione della catastrofe coincide con l’anno 1 AD terrestre e si capisce quindi che la cometa che avrebbe annunciato la nascita di Gesù era in realtà un astro morente.
Citiamo anche “Tis the Season”, un racconto insolitamente leggero di China Miéville. Qui il Natale è stato privatizzato e così tutti i suoi simboli caratteristici, dai dolci alle canzoni agli addobbi. Il tutto può essere celebrato solo dietro autorizzazione, almeno fino a quando un gruppo di integralisti del Natale non mette in scena una protesta per la liberalizzazione della festa. La manifestazione assume connotati grotteschi via via che nuove lobby si uniscono alla battaglia, sotto ai manifesti con Karl Marx vestito da Babbo Natale.
Babbo Natale? Un protagonista perfetto
Tra i molti simboli delle feste, Babbo Natale attrae parecchio gli autori di fantasy e fantascienza. Questo anziano eremita dotato di superpoteri e di una moralità perfetta è un personaggio di grande impatto, e infatti lui o un suo equivalente compaiono in molte storie.
Uno per tutti: Terry Pratchett ha creato il suo Babbo Natale alternativo, l’Hogfather, che opera nel Mondo Disco. Un assassino viene assoldato per ucciderlo, e varie altre figure archetipiche intervengono per salvare la situazione (e i sogni dei bambini).
Ma gli alberi, i regali e Babbo Natale non sono l’autentica essenza della festa. Il vero spirito natalizio lo è: per questo alcune storie fantasy e di fantascienza affrontano il Natale.
È quello che pensano i cyborg del racconto “The Best Christmas Ever” di James Patrick Kelly, che si preoccupano di organizzare una festa di Natale per l’ultimo umano sopravvissuto a una catastrofe planetaria. Non rinuncia allo spirito di Natale nemmeno Calvin, il protagonista di “Christmas With the Dead” di Joe Lansdale, dove due anni dopo l’apocalisse zombie, Calvin decide di interrompere la sua vita da recluso e uscire ad acquistare gli addobbi per festeggiare il Natale, zombie o non zombie.
Invece in “Every Day is Christmas”, James Gunn racconta del ritorno di un astronauta dopo tre anni di missione, e della sua scoperta che la gente è in fila per i regali di Natale… a luglio. Ci vorrà qualche giorno prima che capisca che i progressi nella scienza della pubblicità hanno portato a elevare al massimo grado uno dei più profondi significati del nostro Natale: il consumismo.